Nel sistema di impresa delle concessioni di vendita e di assistenza postvendita, la gestione dei finanziamenti e dei mutui rappresenta un elemento chiave per favorire l’acquisto di veicoli sia per i consumatori clienti finali e sia per le società concessionarie che si avvalgono del mercato del credito per l’esercizio delle loro attività unitamente all’impiego di capitale proprio.
Recentemente, la normativa e la giurisprudenza hanno avuto un ruolo sempre più determinante nel definire le regole di questi strumenti finanziari, influenzando le strategie di mercato e soprattutto la tutela dei consumatori.
In particolare, il sistema di ammortamento alla francese, molto diffuso nei contratti di mutuo e di finanziamento, si distingue per le sue caratteristiche di rate costanti e un piano di rimborso che prevede quote di interessi decrescenti nel tempo. La sua applicazione nel settore automotive permette di offrire soluzioni di pagamento più prevedibili e trasparenti, facilitando in tal modo l’accesso al credito. La giurisprudenza, da ultimo, ha sottolineato la rilevanza della trasparenza e della corretta informazione al mutuatario/finanziato nei contratti di finanziamento. Ad esempio, la Corte di Cassazione ha sottolineato che le clausole vessatorie o poco chiare devono essere interpretate a favore del mutuatario/finanziato, specie se consumatore, imponendo al sistema creditizio di adottare pratiche più trasparenti e responsabili. Questa tendenza si traduce in un quadro normativo più rigoroso, volto a garantire maggiore tutela e correttezza nelle operazioni di credito.
In conclusione, l’interazione tra normativa civilistica e quella del Testo Unico bancario, giurisprudenza e sistemi di ammortamento come quello alla francese sta ponendo le basi per la finanza di un mercato automotive più sicura, trasparente e orientata alle esigenze dell’imprenditore finanziato.
Per le società del settore, rimanere aggiornate su queste evoluzioni è fondamentale per avvalersi di soluzioni finanziarie competitive e conformi alle nuove regole ponendo particolare attenzione, nella fase di formazione dei contratti di mutuo e di finanziamento (e di leasing), alle norme pattizie che disciplinano gli obblighi di esdebitazione.
Ammortamento alla francese e anatocismo: cosa sono e come si collegano nel settore automotive
Al fine di evitare l’applicazione di norme contrattuali che sottendono costi occulti e, in particolare l’illecita fattispecie dell’anatocismo, è importante conoscere due concetti fondamentali: l’ammortamento alla francese e l’anatocismo.
Ammortamento alla francese
È un sistema di rimborso molto diffuso, caratterizzato da rate costanti nel tempo. Ogni rata comprende una quota di interessi e una quota di capitale. All’inizio, la parte di interessi è più alta, mentre quella di capitale è più bassa; col tempo, questa situazione si inverte. Questo metodo permette di pianificare meglio le spese, perché le rate sono sempre uguali, anche se la composizione cambia nel tempo.
Anatocismo
È un termine che si riferisce all’accumulo di interessi su interessi già maturati. In passato, alcune pratiche di anatocismo sono state considerate illegali o vessatorie, perché potevano portare a un aumento esponenziale del debito senza che il debitore se ne rendesse conto. Tuttavia, in alcuni casi, l’anatocismo può essere ammesso, ma solo se previsto chiaramente nel contratto e rispettando le normative vigenti.
Come si collegano ammortamento alla francese e divieto di anatocismo?
Nel contesto dei mutui con ammortamento alla francese, l’anatocismo può entrare in gioco se, ad esempio, vengono applicati interessi su interessi non correttamente regolamentati o se vi sono clausole non chiare, che permettono l’accumulo di interessi in modo non trasparente e occulto La recente giurisprudenza ha sottolineato l’importanza di evitare pratiche vessatorie e di garantire trasparenza nei contratti di finanziamento, anche in presenza di sistemi di ammortamento come quello alla francese.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con sentenza del 29 maggio 2024, n. 15130, hanno statuito rilevanti principi di diritto, affermando che in tema di mutuo bancario (a tasso fisso, con rimborso rateale del prestito regolato da un piano di ammortamento alla francese di tipo standardizzato tradizionale) la mancata indicazione della modalità di ammortamento e del regime di capitalizzazione non è causa di nullità parziale del contratto per indeterminatezza o indeterminabilità dell’oggetto dello stesso né per violazione della normativa in tema di trasparenza delle condizioni contrattuali e dei rapporti tra le banche e i clienti finanziati.
La decisione delle Sezioni Unite della Corte Suprema di Cassazione non può tuttavia essere interpretata quale regola di carattere generale perché trova riscontro nello specifico caso posto all’esame dei Giudici di legittimità, ovvero si trattava di un ammortamento a tasso fisso e non a tasso variabile e il soggetto finanziato era un consumatore, tutelato dalla speciale normativa di protezione.
La sussistenza di un anatocismo occulto resta pertanto un tema aperto, da indagare con estrema attenzione sia in punto strettamente contrattuale e sia in punto finanziario, nel caso cui il finanziato sia un imprenditore e l’ammortamento alla francese sia connotato dal tasso variabile.
In conclusione poiché l’ammortamento alla francese è uno strumento utile e molto usato, è fondamentale fare attenzione alle clausole contrattuali per evitare pratiche di anatocismo non corrette o poco chiare o ancora occulte, tutelando così le imprese concessionarie.
Questo sito web usa i cookies per assicurare la miglior esperienza d'uso possibile