Con un emendamento al DL Bollette approvato nei giorni scorsi, arriva una clausola di salvaguardia che evita una vera e propria “stangata fiscale” per migliaia di imprese italiane. Il provvedimento interviene sulle nuove regole di tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali, previste dalla Legge di Bilancio 2024, che dal 1° gennaio hanno introdotto un meccanismo più rigido, basato esclusivamente sulla tipologia di alimentazione del veicolo, e non più sulle emissioni di CO₂.
La novità: una finestra transitoria per tutelare le aziende
Grazie all’emendamento approvato, sarà possibile continuare ad applicare le vecchie regole di tassazione per tutte le auto aziendali ordinate entro il 31 dicembre 2024 e concesse in uso al dipendente entro il 30 giugno 2025.
Un correttivo importante che tiene conto:
L’emendamento tutela così i contratti in corso e le strategie già pianificate da aziende e noleggiatori, offrendo una finestra temporale di adattamento prima della possibile revisione strutturale della fiscalità sui benefit aziendali.
In sintesi:
Il Contesto Normativo
Cosa prevedeva la normativa
Secondo la legge n. 160/2019, in vigore dal 1° luglio 2020, i veicoli aziendali concessi in uso promiscuo ai dipendenti generano un fringe benefit tassabile sulla base delle emissioni di CO₂:
Tali percentuali, applicate su una quota teorica di percorrenza annua (30% su 15.000 km per un costo chilometrico ACI), determinano la base imponibile su cui il dipendente paga le imposte.
La nuova normativa
A partire dal 1° gennaio 2025, la tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali ha subito una modifica sostanziale. In precedenza basata sulle emissioni di CO₂, la nuova normativa ha introdotto un criterio fondato esclusivamente sulla tipologia di alimentazione del veicolo:
Questa revisione ha reso più vantaggiosa l’assegnazione di veicoli elettrici e plug-in hybrid, penalizzando invece le vetture con motorizzazioni tradizionali.
Perché è una misura importante
Il parco circolante italiano è ancora dominato da veicoli con motore termico e la quota di auto elettriche, seppur in crescita, rimane contenuta. Secondo i dati UNRAE, nel primo trimestre 2025, le auto BEV rappresentano solo il 5% delle nuove immatricolazioni, mentre le ibride plug-in (PHEV) si attestano al 4,5%, portando la quota complessiva di veicoli elettrificati (ECV) al 9,5%.
Conclusione
Il panorama normativo relativo ai fringe benefit delle auto aziendali è in continua evoluzione. È fondamentale per le imprese rimanere aggiornate e adottare strategie proattive per ottimizzare la gestione delle flotte aziendali, garantendo al contempo conformità normativa e sostenibilità economica.
Per una consulenza personalizzata sulle implicazioni di queste modifiche e su come adattare al meglio le politiche aziendali, Caporale & Partners è a disposizione con la propria esperienza e professionalità nel settore automotive.
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